La professione forense è assai complessa e controversa se si considera in quante branche è diviso il diritto. Tra queste, il diritto di famiglia rappresenta uno degli ambiti di maggiore interesse, soprattutto oggi che le norme sulla separazione e sul divorzio sono cambiate. L’avvocato specializzato nell’ambito del diritto di famiglia si ritrova spesso a doversi occupare di casi delicati, in cui sono coinvolti più soggetti, alcuni dei quali quasi sempre minorenni.
Proprio per la delicatezza del suo operato, l’avvocato che si occupa di questa branca del diritto deve avere una dimestichezza ed una conoscenza della materia tali che l’iter procedurale venga agevolato e non ulteriormente compromesso. È importante infatti che segua delle dinamiche e delle strategie in cui il solo scopo è riservare il benessere della famiglia, soprattutto della prole. L’etica professionale, il calore umano, e la capacità di gestire le più assurde situazioni in seno alla famiglia sono solo alcune delle skills che questo avvocato dovrà possedere.
Cosa fa un avvocato che si occupa di diritto di famiglia
Un avvocato familiarista è un professionista che viene interpellato in talune situazioni che rendono difficoltosa la prosecuzione della vita sotto lo stesso tetto. In alcune circostanze può essere ingaggiato anche per ulteriori situazioni ancor più delicate, come ad esempio accompagnare una coppia nella procedura di adozione di un figlio. Ecco quindi che il suo obiettivo deve essere studiare la normativa vigente in materia di adozione, conoscere i diritti parentali dei genitori e gestire eventualmente i rapporti con i genitori naturali.
In altre circostanze, l’avvocato specializzato in diritto di famiglia si pone come obiettivo quello di creare documenti volti a garantire il benessere della famiglia: si pensi ad esempio alla redazione di un contratto prematrimoniale, che stabilisce a monte le sorti del patrimonio dei nubendi qualora dovessero divorziare, o ancora si pensi ad un contratto post matrimonio redatto per stabilire la divisione delle risorse economiche, per stabilire le sorti dei figli e così via, sempre in caso di divorzio.
A seconda delle sue conoscenze e della sua esperienza, potrebbe anche essere capace di porre in essere un fondo fiduciario a nome di un coniuge o della prole.
Spesso il diritto di famiglia cammina parallelo con il diritto penale, per cui l’avvocato familiarista potrebbe dover gestire situazioni particolare e conoscere alcune normative vigenti in materia penale come la legge minorile o i reati di violenza domestica.
Quando scegliere un avvocato specializzato in diritto di famiglia
Quanto appena detto dimostra che un avvocato specializzato in diritto di famiglia viene scelto da tutti quei soggetti che hanno bisogno di ripristinare l’equilibrio in seno alla famiglia. Viene ad esempio contattato in caso di separazione (sia essa consensuale o giudiziale lo stabiliranno poi i coniugi e i loro rapporti), ma anche in caso di affido di minori e di coinvolgimento nell’equilibrio familiare di altri soggetti come nonni, tutori, e così via.
Un soggetto X si rivolge ad un avvocato familiarista per essere accompagnato durante la separazione, per redigere accordi prematrimoniali, per stabilire la custodia dei bambini, capire come gestire gli alimenti o il mantenimento dei figli. Può essere utile rivolgersi ad un avvocato di diritto di famiglia anche in caso di riconoscimento o disconoscimento della paternità, in caso di diritto di visita, o di delinquenza minorile.
Sicuramente l’ambito divorzile è quello maggiormente in voga tra gli avvocati di diritto di famiglia, fermo restando che prima di assecondare il volere del cliente dovrebbe per etica professionale intentare la strada del ricongiungimento coniugale e familiare. Se tale tentativo non va a buon fine, cura gli interessi del cliente fino a decidere le sorti patrimoniali e dei figli post separazione.
Come scegliere un avvocato specializzato in diritto di famiglia
Data l’importanza della famiglia, la scelta di un avvocato specializzato in questa branca del diritto è molto importante e delicata. Ci sono dei parametri di valutazione molto importanti come anzianità, ambito territoriale e approccio personale.
- L’ambito territoriale
L’ambito territoriale è sicuramente il primo da tenere in conto. Sarebbe infatti saggio affidarsi ad un legale che è delle proprie parti per una serie di ovvi motivi. In primis è più facile incontrarlo e parlargli da vicino. In secondo luogo lavorando sul foro di competenza della propria questione, conoscerà gli approcci legali presso il tribunale, conoscerà i giudici e i colleghi, e soprattutto potrà più facilmente informarsi se casi simili a quelli che gli vengono prospettati sono stati già posti al vaglio di quel tribunale. Insomma è nel complesso molto più semplice gestire il rapporto con un legale facilmente raggiungibile fisicamente parlando.
- L’anzianità (sinonimo di esperienza)
L’anzianità è il secondo parametro di scelta di un legale specializzato in diritto di famiglia. Avere a che fare con un professionista esperto, permette di valutare con maggiore attenzione la sua dimestichezza nel settore e la sua bravura nel gestire situazioni anche molto delicati. Anzianità ovviamente non vuol dire età avanzata, anzi può anche trattarsi di un giovane avvocato che però ha lavorato intensamente nel settore e sa già come muoversi tra un caso e l’altro.
- L’approccio personale
L’approccio personale dell’avvocato è l’ultimo ma fondamentale requisito nella scelta del legale. Si deve avere a che fare con un professionista che sia empatico, che sappia porti con il cliente, che prenda a cuore il caso e lo gestisca nel miglior modo possibile. Deve essere desideroso di sciogliere i fili della matassa, studiando il caso, leggendo tutti i documenti, chiedendo al cliente e facendosi ricostruire tutto ciò che conta sapere per giungere ad una soluzione. Solo così potrà davvero individuare la migliore strategia adottabile nel caso concreto.
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