I patronati sono stati istituiti nel lontano 1917 e rappresentano un’emanazione diretta dell’organizzazione sindacale. Gli istituti sono stati introdotti per offrire tutela agli agricoltori dagli infortuni sul lavoro. Successivamente, sotto il governo Mussolini, fu istituito un patronato nazionale per l’assistenza sociale.
Ma, dopo la caduta del Fascismo, furono fondati i nuovi patronati come Associazioni cristiane lavoratori italiani, ovvero ACLI. Bisognerà attendere il 1970, perché venga riconosciuto al patronato il diritto di esercitare le proprie funzioni di assistenza e tutela dei lavoratori all’interno delle aziende.
Oggi scopriremo cos’è un patronato e quali servizi eroga. Poi osserveremo la differenza con il CAF.
Il patronato è un istituto che ha lo scopo di offrire assistenza e tutela i lavoratori, ai pensionati e in generale a tutti i cittadini del territorio nazionale. Dunque, il patronato è un istituto presente in tutta Italia e la tua attività è stata riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Pertanto, il cittadino che ha bisogno di assistenza può rivolgersi ad un patronato per lo svolgimento di pratiche previdenziali e per ricevere altri servizi a titolo gratuito.
Di fatto, una delle caratteristiche del patronato è proprio il fatto di offrire servizi senza scopo di lucro. Quindi il cittadino, che ha bisogno di svolgere pratiche previdenziali e di pensione, può rivolgersi all’ente ricevendo un servizio a costo zero.
L’assenza di costi è possibile perché lo Stato rimborsa il patronato in base ad un sistema definito “sistema di punti pratica”. In sostanza, il patronato riceve un compenso in base al numero e al tipo di pratiche elaborate. Generalmente, i servizi offerti da CAF sono rimborsati dallo Stato tramite un’erogazione di denaro compresa tra 35 e 175 euro per pratica.
Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2018, il Governo ha effettuato una serie di tagli che hanno interessato anche il sistema di rimborso applicato nei confronti dei CAF. Per questo motivo, a partire dalla suddetta data, alcuni servizi erogati dagli istituti in questione non sono più gratuiti, ma prevedono un contributo da parte del cittadino.
Cos’è un patronato
Il patronato, dunque, è un istituto riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che ha lo scopo di offrire assistenza e tutela ai lavoratori ai pensionati e tutti i cittadini sul territorio nazionale. L’istituto di patronato è stato riconosciuto dal decreto legislativo del 29 luglio 1947, in cui erano contenute le prime discipline che regolamentavano la loro attività. Successivamente ci sono state altre importanti normative, che hanno determinato i criteri di finanziamento e il raggio d’azione degli istituti.
La riforma più recente, ovvero quella del 30 marzo 2001, ha definito con maggiore chiarezza ruoli e compiti dei patronati. In base alla disciplina attuale, lo scopo del patronato è quello di tutelare i diritti dei lavoratori e pensionati su tutto il territorio nazionale.
Dunque, l’istituto serve ad offrire assistenza e consulenza ai contribuenti e ai cittadini in genere, compresi gli immigrati.
Per offrire gratuitamente i loro servizi, i patronati ricevono un finanziamento che deriva da uno specifico fondo accantonato presso gli Enti. Nel suddetto fondo confluisce una parte dei contributi versati dai lavoratori dipendenti annualmente.
Successivamente, il finanziamento è trasferito ai patronati attraverso un sistema proporzionale che tiene conto dell’attività svolta e del numero di pratica effettuate. Questi elementi sono sottoposti a verifica da parte del Ministero del Lavoro che si avvale di appositi ispettori.
È, dunque, compito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali effettuare l’attività di vigilanza sulla quantità e sulla qualità dei servizi erogati dai patronati.
Quali servizi eroga un patronato?
I servizi erogati dai patronati sono indirizzati in favore dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi, sia del settore privato che del settore pubblico, dei pensionati e dei cittadini in generale.
È possibile rivolgersi ad un patronato per ottenere assistenza riguardante:
- La compilazione delle domande di pensione, sia ordinaria che anticipata;
- La richiesta del permesso di soggiorno o il suo rinnovo per i lavoratori extracomunitari;
- La compilazione di pratiche in caso di infortunio sul lavoro, malattia professionale e danno biologico;
- La compilazione di pratica per il ricongiungimento familiare.
I suddetti servizi sono erogati a titolo gratuito dal patronato.
Ci sono poi altri servizi che invece prevedono il pagamento di un contributo. Ci stiamo riferendo a:
- Le richieste per l’assegno al nucleo familiare;
- La compilazione delle dimissioni online per i pensionati;
- La presentazione di domande per ottenere il bonus bebè, il bonus mamma e il bonus asilo nido;
- La presentazione di richieste di permessi e congedi all’istituto previdenziale;
- Inviare le richieste di cure terminali all’INPS oppure all’INAIL;
- Inviare la richiesta di riconoscimento di disabilità grave, in base a quanto previsto dalla legge 104;
- Presentare la richiesta per il rimborso delle spese di viaggio o di farmaci;
- Presentare la richiesta dei ratei della tredicesima di un lavoratore defunto;
- Inviare la richiesta d’indennità di disoccupazione, ovvero la cosiddetta Naspi;
- Presentare l’autorizzazione per i versamenti volontari di contributi.
Sebbene i servizi sopra elencati siano a pagamento, la legge 152 del 2001 stabilisce che l’importo che può essere richiesto al cittadino per le singole prestazioni non deve superare i €24.
Patronato e CAF sono la stessa cosa?
Si sente spesso parlare che patronato e CAF: sono la stessa cosa?
Come abbiamo visto il patronato è l’istituto che ha lo scopo di assistenza al cittadino in merito alla presentazione di domande agli enti previdenziali.
Con l’acronimo CAF, invece, vengono identificati i centri di assistenza fiscale che offrono un sostegno ai lavoratori e ai cittadini negli adempimenti fiscali.
Dunque: patronato e CAF non sono la stessa cosa!
I centri di assistenza fiscale forniscono ai cittadini e ai lavoratori l’assistenza necessaria per compilare correttamente e inviare i documenti relativi a determinate pratiche. Per poter svolgere tale attività, la disciplina ha stabilito l’obbligo, per l’organizzazione, di iscrizione all’albo nazionale dei CAF per i lavoratori dipendenti.
Dunque, quando ci si rivolge ad un CAF lo si fa per ottenere alcuni servizi utili alla compilazione e alla trasmissione di questa tipologia di documenti:
- Modello 730;
- Dichiarazioni fiscali;
- Modelli Red;
- Modello Isee.
Anche il CAF eroga alcuni servizi a titolo gratuito (es. Isee), mentre per altri è autorizzato a richiedere il pagamento della prestazione a carico del lavoratore.
Allo stesso modo del patronato, anche il CAF riceve un contributo dall’Erario per ogni modello compilato e prestazione fornita.
In ogni caso, tra le prestazioni per le quali il CAF è autorizzato a chiedere un contributo al cittadino vi è la richiesta di firma digitale o di identità digitale Spid. Sebbene non sia stato stabilito un tariffario, occorre precisare che generalmente i costi per l’erogazione dei suddetti servizi sono piuttosto contenuti.
Immagine da Pixabay.com