Un cittadino straniero ha facoltà di richiedere la cittadinanza italiana. Per fare questo, tuttavia, ci sono delle precise regole fissate entro le quali il soggetto deve rientrare. Uno dei requisiti fondamentali alle quali il soggetto in essere deve risultare conforme è relativo al suo reddito minimo, così come riportato ai sensi dell’art. 9 della Legge 5 febbraio del 1992 n. 91.
Come vedremo di seguito, a seconda della propria situazione famigliare (secondo il numero di figli o altri parenti facenti parte del nucleo), il reddito richiesto sarà differente, e questo deve rientrare in tale somma per almeno i tre anni precedenti la richiesta della cittadinanza.
Va precisato che i membri da considerare ai fini del calcolo sono tutti coloro i quali risultano iscritti nello stato di famiglia del soggetto richiedente.
Risulta quindi evidente che un individuo singolo senza alcun reddito non possa fare richiesta della cittadinanza italiana, a meno che la somma dei redditi dei componenti dello stato di famiglia non raggiunga la soglia minima richiesta dallo Stato italiano. Nel caso in cui questo non fosse sufficiente sussiste tuttavia una sorta di eccezione: se questo infatti dovesse essere l’unico requisito non conforme affinché la cittadinanza possa essere rilasciata, la Pubblica Amministrazione effettuerà richiesta di attualizzazione dei redditi con lo scopo finale di trovare delle soluzioni di miglioramento della situazione economica della persona richiedente. Questa operazione deve essere attuata dalla Pubblica Amministrazione.
Se la questione del reddito risulta essere un ulteriore requisito non soddisfatto dalla persona, allora verrà formalizzato in automatico il diniego della cittadinanza italiana. La richiesta di cittadinanza con reddito da dichiarare non va presentata nel caso in cui si presenti richiesta di cittadinanza a seguito di matrimonio con un cittadino italiano. In questo caso infatti è sufficiente fornire le prove di avvenuto matrimonio e quindi avere lo status di coniuge.
Dichiarazione del reddito minimo
Come accennato, colui il quale intenda effettuare la richiesta di cittadinanza italiana deve anche fornire tutta la documentazione necessaria per attestare di rientrare in un reddito minimo. Questo deve rispettare la soglia minima per almeno i tre anni precedenti la richiesta. Per fare questo, il richiedente dovrà allegare alla richiesta di cittadinanza i modelli fiscali UNICO, 730 e CUD relativi ai tre anni precedenti. Questo è l’unico modo per attestare che il proprio sostentamento sia sufficiente per permanere sul territorio italiano e che tutte le somme provengano da introiti leciti, così come richiesto dallo Stato, e che quindi siano dichiarate al fisco.
La soglia del reddito minimo non è fissa, ma varia a seconda del numero di componenti del nucleo famigliare. Relativamente a questo ultimo punto esiste la circolare K.60.1 del 05/01/2007 del Ministero dell’Interno che va a specificare come appartenenti al nucleo famigliare unicamente i soggetti inclusi nello stato di famiglia. Secondo questa puntualizzazione, quindi, anche un soggetto che risulti essere disoccupato può fare richiesta di cittadinanza italiana, ma in questo caso gli altri appartenenti allo stato di famiglia devono generare un reddito sufficiente e compatibile con la soglia minima richiesta. Ai sensi dell’art. 9 della Legge 5 febbraio del 1992 n. 91.
Per il singolo soggetto facente richiesta, il reddito minimo da dimostrare deve essere di almeno 8.263,31 euro. Tuttavia, se il soggetto fa parte di un nucleo famigliare, la soglia si alza sensibilmente e s attesta a 11.362,05 euro. A tale somma però vanno aggiunti ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. La spiegazione di questo aumento è piuttosto semplice: il richiedente deve infatti dimostrare allo Stato di essere in grado di poter provvedere ad ogni singola necessità economica nonché sociale di ogni membro della propria famiglia. Si potrebbe quindi pensare che il fatto di essere membro di un nucleo famigliare possa essere svantaggioso, ma è l’esatto contrario.
Il reddito minimo richiesto per il nucleo famigliare infatti è la somma dei redditi di ogni singolo membro poiché viene considerato in capo al nucleo famigliare stesso e non più del singolo richiedente. Quindi, se moglie e figli dovesserò avere dei guadagni, questi fanno reddito e quindi contribuiscono al raggiungimento della soglia in modo più agevole. Da qui si evince che lo stesso richiedente potrebbe anche essere disoccupato, ma grazie al reddito fornito dagli altri appartenenti allo stato di famiglia, può risultare idoneo al conseguimento della cittadinanza italiana.
Reddito insufficiente: cosa succede?
Potrebbe sussistere un’ulteriore situazione, ovvero che non ci sia la soglia minima di reddito. Quindi, sia nel caso di soggetto singolo sia come somma dei redditi dei componenti dello stato di famiglia, potrebbe risultare consultando i modelli CUD, UNICO e 730 il mancato raggiungimento della soglia nei tre anni precedenti al richiesta. In questa situazione è bene precisare che non avverrà in automatico il diniego della cittadinanza italiana, a meno che questo sia un ulteriore fattore di non idoneità.
Se invece il reddito minimo non sufficiente dovesse essere l’unico elemento che non rientra nei parametri richiesti al richiedente la cittadinanza, la Pubblica Amministrazione sarà tenuta a richiedere una attualizzazione dei redditi, così come prescritto dalle leggi n. 15 e n. 80 del 2005. Tale attualizzazione ha la finalità di individuare dei possibili miglioramenti della posizione economica del soggetto richiedente la cittadinanza o del suo nucleo famigliare. Se anche questa procedura non dovesse andare a buon fine, il soggetto riceverà un preavviso di diniego, ai quali il richiedente può presentare riscorso entro dieci giorni mediante memoria difensiva.
Altra situazione a sé stante è quella relativa alla richiesta di cittadinanza a seguito di contrazione di matrimonio. In quest’ultimo caso infatti non è necessario presentare nessun modello attestante il proprio reddito, ma invece è sufficiente fornire tutta la documentazione relativa allo stato di coniugato con un cittadino italiano.
In definitiva, chi desidera richiedere la cittadinanza italiana deve sapere che per farlo deve comunque avere un reddito minimo (verificato sui tre anni precedenti alla richiesta mediante presentazione dei modelli 730, UNICO e CUD), e che questo nel caso di uno stato di famiglia comprendente più individui ha un valore minimo superiore rispetto a quello di un singolo componente. Però, questo nel caso di nucleo famigliare viene considerato come somma dei singoli redditi, quindi con possibilità maggiore di raggiungimento della soglia.
Grazie a questa somma dei redditi, se ne evince che anche nel caso in cui ci si trovasse in uno stato di disoccupazione sarebbe comunque possibile richiedere la cittadinanza se i redditi dei famigliari sommati assieme garantiscano il raggiungimento della soglia minima.
Se invece non dovesse essere comunque sufficiente, ma nel caso in cui gli altri requisiti siano soddisfatti, la Pubblica Amministrazione è tenuta a richiedere una attualizzazione dei redditi per valutare come si possa intervenire per migliorare la situazione economica e permettere dunque lo stesso il conferimento della cittadinanza italiana.
Nel caso di diniego, verrà prima inviato un avviso, così da permettere entro dieci giorni la possibilità di ricorso.
Nel caso in cui si sia contratto matrimonio con un cittadino italiano, non è necessario fornire alcuna documentazione per quanto concerne i redditi, ma bisognerà attestare il fatto di essere coniugati.