Simile ad un francobollo adesivo, la marca da bollo è una “carta valori” (come i francobolli) rappresentante un’imposta dovuta. Il suo scopo è consentire la convalida di atti e documenti pubblici o comunque utili al contribuente. Come vedremo anche di seguito una marca da bollo va annullata una volta apposta sul documento. Ecco come, quando e perché.
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Perché annullare la marca da bollo
Oltre ad acquistare e ad apporre una marca da bollo, quest’ultima deve essere annullata. Il motivo è molto semplice, ovvero per evitare che la stessa venga riutilizzata. La legge non permette infatti che su un documento venga messa una marca consumata, deteriorata o comunque già impiegata da terzi soggetti.
Come annullare una marca da bollo
Stante a quanto previsto dalla legge, le marche vanno annullate effettuando perforazione, o apponendo la sottoscrizione (o anche la data o un timbro) di una delle parti, a metà tra il foglio e la marca stessa. L’annullamento avviene usando una penna, della carta copiativa o dell’inchiostro per timbri. Non si può scrivere nulla sulla marca, o mettere timbri e scarabocchi per altri motivi che non hanno come scopo l’annullamento della stessa
Il segno che viene impresso sulle marche, sia esso firma, timbro o data, deve appena sfiorare la marca, ed essere quindi metà sul documento e metà sull’adesivo, altrimenti l’annullamento non avviene. In alternativa la marca si può perforare (con una macchina obliteratrice per intenderci) ai fini dell’annullamento.
Tieni presente che tuttora la marca continua ad essere annullata, sebbene la normativa a riguardo sia stata largamente superata. Oggi infatti che è stata introdotta la possibilità di beneficiare della cosiddetta marca telematica, non vi è più l’obbligo di barrare l’adesivo per evitare che lo stesso possa essere riutilizzato. Sul tagliando infatti viene apposto già un codice identificativo univoco, nel senso che non può essere riutilizzato perché camminerà parallelo con il documento su cui la marca è stata apposta. Inoltre, essendo adesiva, la marca una volta applicata non si rimuove più (il tentativo porterebbe a strapparla). Per tale ragione, sarebbe anche superfluo annullarla, perché praticamente già resa non riutilizzabile.
Il caso della marca da bollo virtuale e l’annullabilità
Quanto abbiamo appena spiegato circa la marca da bollo telematica, vale ancor più per i casi di marca da bollo virtuale (ovvero quelle rilasciate dagli esercizi autorizzati). Si tratta infatti di una tipologia di marca che viene pagata direttamente utilizzando il web, per cui l’imposta di bollo si esaurisce esclusivamente online. E’ il caso questo della marca apposta sui documenti per e dalle pubbliche amministrazioni: la paghi sul web, attraverso il tuo conto corrente, o attraverso il sistema di pagamento pago PA con carta di credito, e il gioco è praticamente fatto.
Grazie all’entrata in vigore della marca da bollo virtuale, è stato ampiamente bypassato il problema della materializzazione dell’imposta di bollo. Molti documenti sono infatti telematici, e portano in automatico su di essi l’imposta di bollo, esentando il contribuente dall’incombenza di dover acquistare la marca presso una tabaccheria o un rivenditore autorizzato dall’Agenzia delle Entrate.
Quali marche da bollo annullare
In conclusione, si può riassumere il discorso finora fatto dicendo che l’annullamento della marca è stato importante fino a poco tempo fa, ma oggi appare superfluo considerati i nuovi strumenti informatici di cui ci serviamo.
Resta comunque valido l’assunto per il quale, se in giro ci sono ancora marche di vecchio stampo, apporle sul documento comporta l’obbligo di annullarle. Se da un lato con la marca da bollo telematica, puoi evitare questo passaggio perché il codice identificativo che riporta vale già ai fini del non riutilizzo, dall’altro le digitali hanno definitivamente risolto il problema.
In un mondo che continua progressivamente a sfruttare il web per far fronte alle proprie necessità, non poteva non esserci la soluzione anche alla scomodità dell’annullamento delle marche da bollo.
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