Acquistare una seconda abitazione è sempre più difficile che comprare la prima e le motivazioni sono tante. Una di queste riguarda le spese del notaio e quelle legate alle imposte.
A differenza dell’acquisto della prima casa, comprandone una seconda non si può usufruire dei vari vantaggi fiscali altrimenti permessi per via della legge stessa. Per esempio, gli interessati all’acquisto di una seconda casa non potranno usufruire della detrazione fiscale pari al 19% sui vari interessi passivi inclusi nel mutuo bancario, il che rappresenta un grande problema per una quantità di persone sempre più ampia.
Oltre a questo grande lato negativo, ci sono anche delle tasse aggiuntive da pagare, il che rende l’acquisto della seconda casa ancora meno appetibile. Le spese notarili da sostenere sono variabili in base al notaio e ai servizi offerti. Ovviamente l’acquirente è tenuto anche al pagamento della parcella notarile.
Le imposte da pagare
Per esempio, volendo acquistare una seconda casa dovrai pagare delle imposte quando si effettua la firma. Le imposte, – sempre a differenza di quanto accade nel caso dell’acquisto della prima casa, – gravano sulle spalle dell’acquirente e non del venditore. Altresì bisogna versare le tasse usufruendo dei servizi di un notaio, all’atto del rogito notarile e non prima o dopo lo stesso. Tali tasse vengono sommate al prezzo di base per l’acquisto.
Le varie imposte che l’acquirente deve versare per effettuare l’acquisto della seconda casa sono variabili a seconda se il venditore è un’impresa oppure un privato.
Nel caso in cui fosse un’impresa (ovvero un’azienda), l’acquirente sarebbe tenuto al pagamento dell’imposta di registro; nel caso dei soggetti privati, invece, tale obbligo non c’è e in moltissimi casi gli viene anche scontata l’IVA (che va pagata comunque). Tuttavia, se l’acquisto viene svolto da un privato, l’IVA pagata non può essere recuperata in altri modi e quindi grava sullo stesso, aggiungendosi ad altri costi.
Se a effettuare l’acquisto è una persona giuridica, per esempio un’impresa costruttrice, ci sono altre tasse che bisogna pagare. L’IVA in questo caso sarà pari al 10% del valore completo dell’immobile, purché queste siano classificabili categorie A1, A8 e A9 (per le abitazioni di lusso). All’IVA si aggiunge l’imposta fissa di registro, un’imposta ipotecaria e quella catastale, tutte pari a 200 euro.
Quando bisogna pagare l’IVA?
Bisogna ricordarsi, che l’acquisto della seconda casa è soggetta a IVA solo in alcuni casi, in particolare:
- se a vendere è un’impresa edile, purché la vendita avvenga a 5 anni dalla costruzione dell’immobile;
- se gli immobili sono destinati a essere degli alloggi speciali.
Negli altri casi validi per un’impresa, l’acquisto della seconda casa è esente dal pagamento dell’IVA. Dunque, l’acquirente deve solo limitarsi a pagare un’imposta di registro, la cui misura è pari al 9% del costo totale dell’immobile, purché il prezzo completo non sia minore a 1.000 euro totali. A questa si aggiunge un’imposta ipotecaria e una catastale, entrambe fisse pari al valore di 50 euro.
Nel caso in cui l’acquirente fosse un cittadino privato, i pagamenti da effettuare sarebbero gli stessi indicati per un’azienda.
Altresì, tutti gli atti che sono stati assoggettati a un’imposta di registro, che di suo è proporzionale al valore totale dell’immobile sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo, richiesta in altri casi.
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