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Scopriamo insieme che cos’è l’informatica giuridica e come funziona in Italia
Il termine informatica giuridica fa riferimento all’insieme di conoscenze e abilità inerenti all’informatica al contempo applicate al diritto.
L’informatica giuridica in Italia
Nata in America agli inizi del secolo scorso, in Italia il concetto inizia a svilupparsi verso la fine degli anni ’60. A prodigarsi per una simile innovazione in campo giuridico furono Vittorio Frosini, Mario G. Losano e Renato Borruso. Fu proprio Losano, infatti, che nel 1968, ha definito la materia con il termine Giuscibernetica.
Secondo i giuristi italiani, essa si divideva in quattro schemi innovativi, che riuscivano a far combaciare cibernetica e diritto. Essi sono:
- Approccio filosofico sociale del fenomeno;
- Prospettiva del diritto come strumento utile per ristabilire l’equilibrio rotto
- Applicazione della logica alle tecniche di formulazione del diritto;
- Uso dell’elaboratore nel settore giuridico.
Come funzionano in italia Diritto e Informativa
Le applicazioni odierne prestano molta attenzione sugli strumenti informatici di cui il giurista (e più in generale la società) dispone. In tal modo diventa più pratica e agevole la redazione di testi giuridici, nonché l’applicazione generica del diritto, il quale può essere documentato e consultato dalla giurisprudenza con più facilità.
Da una decina di anni ormai, proprio per l’evoluzione tecnologica che c’è stata, è nata anche la branca del diritto informatico, che va più a fondo sugli aspetti giuridici concreti delle utilizzazioni dell’informatica. In tal modo sono cambiati anche i modi di concepire i rapporti generali tra informatica e diritto. Di conseguenza sono aumentare le responsabilità prese di mira dal diritto civile o dal diritto penale. Ivi includendo gli aspetti della deontologia e le varie problematiche sollevate dalla tutela della privacy nei trattamenti informatici di dati ed all’applicazione della legge sulla privacy.
La normativa europea a riguardo
Negli anni ’80, anche l’Unione Europea si è espressa a riguardo. E così è e stata emanata una Raccomandazione CEE con lo scopo di insegnare, di analizzare e di elaborare la materia d’informatica e diritto.
La raccomandazione prevedeva un programma ben dettagliato. Al suo interno, infatti, si invitava a considerare l’elaboratore elettronico come un valido mezzo efficace per il lavoro del giurista. Uno strumento cioè che poteva snellire e sveltire la regolamentazione giuridica e che impartisse al giurista un più sistematico approfondimento. L’invito dell’organo europeo era quello di sviscerare le problematiche dell’informatica, e di imparare ad applicarle in campo giuridico. Il tutto facendo attenzione alla delicata questione della privacy e della sicurezza informatica.
Cosa pensano oggi i giuristi della informatica giuridica
Ad oggi, l’informatica giuridica si basa fondamentalmente sull’applicazione della tecnologia dell’informazione al diritto.
Secondo A.E. Perez-Luno, “è una disciplina bifronte nella quale si intrecciano una metodologia tecnologia con il suo oggetto giuridico, che a sua volta condiziona le stesse possibilità o modalità di applicazione”. Mentre per Giovanni Sartor “l’informatica giuridica è la disciplina che studia gli aspetti giuridici della rivoluzione tecnologica, economica e sociale prodotta dall’informatica, l’elaborazione autormatica delle informazioni. Tale rivoluzione, l’informatizzazione, ha un duplice impatto sul diritto: determina nuovi rischi e nuove opportunità per l’economia, la politica, la vita individuale e sociale, rischi e opportunità che richiedono una risposta giuridica. Modifica il lavoro del giurista, che sempre più si avvale di strumenti informatici”
Come si applica praticamente
Il progresso tecnologico ha portato ad una evoluzione della materia. La qual cosa ha immediatamente creato un divario tra gli aspetti teorici e quelli pratici.
Ad esempio nel mondo del diritto amministrativo, l’informatica giuridica ha preso il nome di informatica digitale. In un simile contesto quindi, la disciplina può avere con più precisione e dedizione, un riferimento alla gestione delle banche di dati. La materia si fonda infatti soprattutto sull’aspetto documentale. Insomma, alla luce di quanto, parliamo di un progresso che continuerà nel corso degli anni sulla base dell’evoluzione digitale e su come la società si adeguerà alla stessa.
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