Il consulente tecnico d’ufficio è una figura professionale di rilievo in seno ai processi in tribunale, che ha lo scopo di coadiuvare il giudice e di trarre delle deduzioni oggettive ed imparziali sul caso che viene sottoposto alla sua attenzione. Il suo compito è fatto di responsabilità oltre che di ampia conoscenza della materia per cui viene interpellato. Vediamo quindi come fare per diventare CTU.
Il compito di CTU
Il compito del consulente tecnico d’ufficio è di provare a sciogliere il nodo della matassa di una determinata questione, rispondendo a dubbi, domande o quesiti. Quello su cui si esprime concerne aspetti tecnici, inerenti alle sue competenze, che vengono dunque utilizzate nei procedimenti giudiziali per espresso volere del giudice. È quest’ultimo infatti a fornire espressamente le domande che devono trovare risposte e delucidazioni negli argomenti in trattazione.
Il CTU svolge autonomamente il suo lavoro, analizzando i fatti che considera rilevanti ai fini della trattazione della sua materia, e cerca di non supporre o far trasparire le sue opinioni. Da ciò ne deriva che la sua sarà una perizia tecnica oggettiva, obiettiva, capace di escludere qualunque elemento che concretamente non trova basi o appoggi. Nulla vieta ad un consulente d’ufficio di rapportarsi su una data questione ai consulenti di parte nominati dai coinvolti nel processo, così da facilitare la valutazione del caso.
L’onestà del CTU
Tra le caratteristiche che un consulente d’ufficio non può mancare c’è sicuramente l’onestà. Dinanzi ad una qualunque problematica che si presenta e che tende ad interferire con la sua oggettività, il CTU deve ammettere il proprio limite dinanzi alla camera giudicante. Se non può, per un qualsiasi motivo, fornire un parere tecnico imparziale deve consultare il giudice e stabilire come muoversi sul da farsi.
Per onestà quindi su intendono tutte quelle condotte morali considerate consone a portare avanti l’incarico. Di converso tutti gli atteggiamenti ritenuti inadeguati, possono portare non solo il giudice a sollevare il CTU dall’incarico, ma anche di considerare il professionista direttamente responsabile. Va da sé che potrebbe essere soggetto a provvedimenti disciplinari presi dal Presidente del Tribunale.
Come si diventa CTU
Abbiamo quindi appurato come sia il giudice ad avere la facoltà, di decidere di nominare un consulente d’ufficio che risulta iscritto all’ordine dei CTU. Proprio questa iscrizione rappresenta requisito essenziale per esercitare la professione d’ufficio e per essere quindi inserito nell’albo presso il tribunale di appartenenza.
Per iscriversi all’Albo dei CTU, è necessario presentare una domanda al Presidente del Tribunale di appartenenza (puoi presentare la domanda sia online che di persona). Va compilato un modulo, con tutti i dati necessari, apposta una marca da bollo da 16 euro sulla documentazione e depositare il tutto. Dopo che la commissione presieduta dal Presidente del Tribunale, si sarà favorevolmente espressa a riguardo, il candidato potrà pagare con un bollettino postale, la tassa di concessione governativa (pari a circa 168 euro). Se non si paga la tassa, non si perfeziona l’iscrizione all’albo.
Oltre al modulo da presentare, bisogna altresì allegare una copia del documento di identità e del codice fiscale. Non dovrebbe inoltre mancare un curriculum vitae, il documento di iscrizione all’albo, e tutti i titoli comprovanti la propria abilità. Non può poi mancare un’ampia preparazione nella materia cui ci si candida (es. la tossicologia o la genetica forense) ma anche una buona conoscenza su come si esplica una consulenza d’ufficio. Per cui si consiglia, laddove possibile, di seguire un corso breve per CTU e/o di criminologia.
Di solito la commissione ammette all’albo solo coloro che possono dimostrare di essere esperti di un settore o di una materia. La qual cosa vuol dire, che quando si presenta la domanda, bisogna specificare in cosa si ha competenza, o quale sia la categoria professionale di appartenenza.
Non è necessario che il consulente sia specializzato in un determinato ambito, considerato che si tratta di un perito tecnico.