Il contratto di locazione ad uso transitorio è una forma di accordo sottoscritto da un locatore e un locatario che si addice agli studenti fuori sede, agli insegnati che fanno supplenze di pochi mesi, ai lavoratori in trasferta. Insomma, questo accordo contrattuale è utile per tutte quelle persone che vivono una situazione temporanea e che, per un lasso di tempo relativamente breve (pochi mesi), hanno bisogno di un alloggio.
Cos’è il contatto di locazione transitorio?
Il contratto di locazione ad uso abitativo di natura transitoria è regolamentato articolo 5 della Legge n. 431 del 1998 e fa riferimento all’affitto di immobili per un periodo di tempo breve, a scopo non turistico. In sostanza si tratta di un contratto di affitto con il quale il locatore (colui che dà in affitto) accetta di stipulare un accordo con un soggetto/locatario (colui che prende in affitto) consapevole che la durata dello stesso sia compresa tra 1 e 18 mesi.
Qualora la durata del contratto dovesse supera un mese, ovvero 30 giorni, il proprietario dell’immobile (il locatore) è obbligato a registrare il contratto entro il 30 giorni successivi, fornendo tutta la documentazione sia all’inquilino che all’amministratore di condominio (se c’è).
Secondo quanto stabilito dalla disciplina, si può stipulare un contratto di locazione transitorio nel caso di un trasferimento temporaneo legato ad impegni di lavoro o di studio. Ma anche nel caso in cui l’inquilino abbia bisogno di un alloggio per ristrutturare la sua abitazione o se questa è stata danneggiata da calamità naturali. Inoltre, la legge ammette la liceità del contratto di locazione transitorio anche per coloro che necessitano di una sistemazione temporanea per gravi problemi di salute di un familiare o in caso di separazione.
Contratto di locazione transitorio: come compilarlo
Per avere un contratto di locazione ad uso transitorio a prova di legge è possibile recarsi su sito del Ministero dei Trasporto e delle Infrastrutture e scaricare il modello precompilato, in cui andranno aggiunte tutte le informazioni relative all’immobile oggetto della locazione e i dati anagrafici dei soggetti che stipulano l’accordo.
Nello specifico, occorre indicare le caratteristiche dell’immobile, la somma che verrà versata come canone mensile e la modalità con la quale esso verrà riscosso. Una delle caratteristiche che non può mancare è il riferimento alla transitorietà dell’accordo (corredando l’atto della documentazione che attesta tale aspetto).
Il conduttore, ovvero l’inquilino, deve ricevere copia del contratto di locazione transitorio e la certificazione energetica.
Questa forma di contratto di locazione nasce dall’esigenza di trovare una forma contrattuale valida per gli studenti fuori sede. Spesso i proprietari di immobili che affittano le loro case agli universitari, stipulano un contratto con più studenti per la locazione dello stesso alloggio. In tal caso, il contratto può avere una durata che va da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 36 mesi e deve fare chiaramente riferimento al fatto che il conduttore sia uno studente presso una vicina Università (con tanto di documentazione che lo attesti).
Caratteristiche del contratto di locazione transitorio
Gli inquilini che stipulano un contratto di locazione ad uso transitorio non possono in alcun caso subaffittare l’alloggio oggetto dell’accordo. Tuttavia, questo tipo di contratto non prevede l’obblio di disdetta tipico dei classici accordi d’affitto. Di fatto, al termine del periodo pattuito, il contratto cessa automaticamente.
Nel caso in cui il locatario abbia intenzione di prolungare l’accordo, egli è tenuto a comunicare per iscritto la sua volontà al proprietario dell’alloggio (con la documentazione che attesti il perdurare dell’esigenza di una casa, con la modalità della locazione transitoria).
L’importo del canone può essere liberamente imposto dal proprietario, ma generalmente si tiene conto del valore di mercato dell’immobile in base al luogo in cui è ubicato l’alloggio.
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