Oggi scopriremo qual è la differenza tra trading e investimento: due metodi che permettono di far lavorare il denaro, con l’obiettivo di ottenere profitto a volte anche cospicuo.
Molto spesso quando si parla di trading si utilizza il termine investimento, come se fossero dei sinonimi. Tuttavia, i due termini presentano numerose differenze, dal momento che fanno riferimento a due attività diverse tra loro.
Per quel capire quali sono gli aspetti che rendono l’investimento e il trading due concetti non assimilabili, occorre chiarire cosa significa l’uno e cosa l’altro.
Come funziona il trading
Il trading è uno strumento che serve per investire il proprio capitale tramite l’utilizzo di un broker online. Prima della diffusione del trading online, i mercati e, più in generale, gli investimenti finanziari, erano un affare accessibile solo ai soggetti che disponevano di ingenti capitali. Con la diffusione di internet, è stato possibile introdurre questa forma di investimento, che ha il suo punto di forza nella semplicità con la quale è possibile investire il proprio denaro.
Per fare trading non sono necessarie grandi competenze, anche se, in realtà, il rischio che si corre sfruttando le opportunità che offre questo tipo di investimento, è davvero alto. L’elevata esposizione al rischio in corrispondenza di una bassa competenza, può provocare disastri finanziari più o meno gravi.
In ogni caso, trading significa letteralmente speculare sulle variazioni dei prezzi delle azioni. Sebbene esistano trader che puntino agli investimenti di medio-lungo periodo, la vera essenza del trading online sta nella velocità delle operazioni.
Di fatto, una delle caratteristiche principali di questa forma di investimento consiste proprio nel comprare e vendere in brevissimo tempo. Parliamo di una finestra temporale che può andare da pochi secondi a qualche minuto. Chi fa trading, infatti, apre e chiude posizioni più volte al giorno.
Quello che interessa davvero al trader sono le oscillazioni dei prezzi delle azioni, delle obbligazioni e di qualsiasi altra attività finanziaria. Maggiori sono le variazioni, migliori sono le opportunità di ottenere un guadagno.
Alla luce di quanto detto, è chiaro che al trader non interessa l’andamento generale dei mercati. Egli, tra l’altro, e anche disinteressato al reale andamento del prezzo. Ciò che conta è che, nel giro di breve tempo, il valore delle sottostanti subisca una variazione, al ribasso o al rialzo.
Potremmo quasi paragonarla ad una sorta di scommessa che, in questo caso, si basa su alcuni fattori e utilizza una serie di funzioni che, spesso, possono tornare utili.
Come funzionano gli investimenti
Gli investimenti, invece, funzionano in modo diverso. Tanto per cominciare, gli investitori hanno l’intenzione di far crescere il proprio capitale nel tempo, in maniera moderata. In effetti, nonostante le finestre temporali degli investimenti siano divisibili in breve, medio e lungo termine, come per il trading, in questo caso si tratta di periodi molto più lunghi.
Chi decide di investire acquistando azioni, obbligazioni o fondi di investimento ha la consapevolezza che il proprio capitale resterà impegnato per un lungo periodo. A volte per chi non dà grosse garanzie potrebbe esserci bisogno di un garante per poter investire.
Generalmente, l’investitore tiene la posizione anche durante i periodi di rialzo e di ribasso dei mercati. Tuttavia, in questi casi, le regole generali degli investimenti, prevedono che l’investitore possa rilanciare e correggere la propria posizione, laddove è opportuno. È dunque chiaro che le movimentazioni non sono frequenti, ma sono comunque possibili.
Una delle regole più importanti che riguarda un po’ tutte le forme di investimento, prevede la diversificazione del portafoglio. In sostanza, non bisogna mai impegnare il capitale destinato agli investimenti su un unico prodotto o su un’unica tipologia di prodotti.
La cosa migliore da fare sarebbe quella di ripartire le risorse economiche a disposizione, in modo tale che queste possano offrire maggiori possibilità di successo all’investitore.
Che differenza c’è tra trading e investimento?
Alla luce di quanto detto, è chiaro che esistono enormi differenze tra il concetto di trading e quello di investimento. Fermo restando che in entrambi i casi si tratta pur sempre di una somma di denaro che viene impegnata per un lasso di tempo, più o meno lungo, esponendola al rischio dei mercati.
Tra le differenze che contraddistinguono questi due forme di investimento ci sono anche alcuni gli aspetti tecnici.
Per fare trading, infatti, basta iscriversi ad un broker regolamentato, scegliendo tra uno dei tanti presenti in rete. Per iniziare ad operare in questo settore sono sufficienti somme di denaro relativamente basse. Basti pensare che, in molti casi, i broker on-line richiedono cifre inferiori ai €100.
Per questo motivo, un gran numero di persone vedono nel trading una grande opportunità di guadagno facile. Tuttavia, è opportuno ricordare, che nonostante ci siano concrete possibilità di guadagno, la volatilità dei mercati che caratterizza il trading contribuisce ad aumentare notevolmente il rischio a cui si decide di esporre il proprio denaro.
Il motivo per il quale è possibile partire da cifre così basse, scegliendo come forma di investimento il trading, è per opera della leva finanziaria. Si tratta di un meccanismo, che permette di aprire posizioni ben oltre le proprie possibilità economiche, aumentando notevolmente il valore dei possibili guadagni ma anche delle perdite.
Investire, invece, è diverso: è meno adrenalinico, ha una maggiore ponderazione che prende in considerazione i possibili scenari futuri. Per investire occorre rivolgersi ad intermediari finanziari che generalmente collaborano con banche e istituti autorizzati.
Pur non essendo privo di rischio, l’investimento puro ha come scopo il raggiungimento di un obbiettivo definito. Per fare ciò, l’investitore cerca la strada meno rischiosa, ma caratterizzata da quelle che sembrano essere le migliori opportunità di profitto.
Per decidere qual è la soluzione adatta in base alle proprie esigenze, occorre tenere conto di tre fattori:
- l’entità del capitale da investire;
- la capacità di tollerare le variazioni di mercato;
- l’obbiettivo che s’intende raggiungere.
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