Nuova tappa lungo la marcia di avvicinamento al luglio 2020, quando cioè entrerà in vigore il regolamento europeo sui droni a opera di EASA (European Aviation Safety Agency), ossia l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea: la novità è che l’ente italiano di competenza per la normativa sui droni, ossia l’ENAC (l’aviazione civile), ha fatto sapere attraverso le parole del suo Vice Direttore generale Alessandro Cardi, che la direzione è quella di rendere l’assicurazione obbligatoria non più solo per i professionisti, ma anche per chi vola solo per hobby.
L’articolo 32 del regolamento in bozza recita infatti “Non è consentito condurre operazioni con un SAPR se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi, adeguata allo scopo e non inferiore ai massimali minimi di cui alla tabella dell’art. 7 del Regolamento (CE) 785/2004”
Il nuovo obbligo è la diretta conseguenza della nuova definizione che ENAC dà dei SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), perché si riferisce ad essi come droni con a bordo sistemi per il volo autonomo e per il volo automatico. E mentre quasi nessun drone è di fatto equipaggiato con sistemi per il volo autonomo, perché resta sempre soggetto al volo del pilota, delle funzioni di volo automatico (almeno quelle più basilari come il Return to home) è ormai munita gran parte dei modelli anche non professionali e di fascia bassa.
Dalla raccomandazione all’obbligo
In fondo, sebbene non fosse ancora obbligatoria, in passato l’assicurazione per chi usa i droni per divertirsi è sempre stata raccomandata, proprio per tutelarsi contro il raro ma pur sempre possibile caso in cui il drone vada a danneggiare persone o proprietà altrui. Alcuni pensano che volare con un drone piccolo ed economico, acquistato per poco più di 50 euro, non possa far male a una mosca, ma se per un errore o un malfunzionamento qualsiasi se ne perdesse il controllo, situazione che capita abbastanza di frequente soprattutto ai principianti, potrebbe finire chissà dove, colpendo chissà cosa e chissà chi. Tanto per fare un esempio, potrebbe finire contro il parabrezza di un’automobile in movimento, causando indirettamente un incidente anche grave. Quello descritto è senza dubbio un caso tanto estremo quanto raro, ma pur sempre possibile. E sottovalutare i rischi, quando c’è in ballo non solo l’incolumità degli altri ma anche un cospicuo risarcimento per danni, non è mai una scelta intelligente.
Lo stesso ingegner Cardi di ENAC, in una recente intervista rilasciata a Dronezine sulle ultime modifiche previste al regolamento, ha commentato l’introduzione del nuovo obbligo di assicurazione per gli hobbisti in questo modo “Abbiamo visto che anche l’uso ricreativo ha creato danni, anche a monumenti, tanto quanto quelli professionali”.
Quanto costa l’assicurazione per gli hobbisti?
In fondo le polizze dedicate ai piloti non professionisti hanno prezzi tutto sommato convenienti. Un esempio? La principale rivista di droni in Italia, Dronezine, offre ai suoi soci la possibilità di stipulare con Cabi Broker una assicurazione che copre l’attività hobbistica per tutti i droni posseduti (droni e aeromodelli da 0 a 25 kg) e valida in tutta Europa (intesa in senso geografico, compresi Stati asiatici dell’ex Urss), al prezzo di soli 29,90 euro l’anno. Si tratta di una cifra estremamente abbordabile anche per un giovane alle prime armi, dal momento che è praticamente un terzo di quanto dovrebbe sborsare per un drone economico ma abbastanza buono per imparare a volare (qui una lista dei migliori droni per principianti).
Il prevedibile aumento della concorrenza dovuto al nuovo obbligo, poi, potrebbe portare a tariffe ancora più basse (come è successo per le polizze dedicate a chi usa il drone per lavoro), senza considerare che i continui progressi della tecnologia permetteranno di sviluppare droni sempre più sicuri, quindi meno rischiosi e più facili da assicurare.
Per restare aggiornato sugli sviluppi della normativa in vigore in Italia, ovviamente, il sito di riferimento resta quello dell’ENAC, mentre per chi avesse domande e chiarimenti è consigliabile rivolgersi al gruppo Facebook “Comunità Italiana Droni”.
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