Un contratto di locazione o anche detto di affitto è un accordo tra due soggetti, il locatore che fornisce l’immobile e il conduttore che paga un canone al locatore in cambio dell’uso dell’immobile stesso. Nel linguaggio gergale è possibile dire che ci sono il proprietario di casa e l’inquilino, coinvolti in questo rapporto di scambi reciproci.
Nel momento in cui viene firmato il contratto, entrambe le parti si vincolano per un lasso di tempo (il contratto di locazione ha durata pluriennale), una si impegna a fornire l’immobile l’altra a versare un corrispettivo. Proprio la parte che paga il canone di locazione, conduttore o inquilino, potrebbe ritrovarsi in una posizione economica non agevole all’improvviso, il che renderebbe difficoltoso corrispondere il canone al proprietario di casa.
Come poter evitare che il locatore subisca uno smacco economico in situazioni del genere? Può essere l’ideale inserire all’interno del contratto di affitto la figura del garante, ovvero di un soggetto che si obbliga in prima persona nei riguardi del locatore proprio per fornirgli la sicurezza che l’obbligazione venga adempiuta.
È questa una tipologia di fideiussione molto comune, ad esempio quando affitta nominalmente un appartamento ad uno studente universitario e il genitore si propone come garante per dare certezza al locatore di ricevere il canone. Da quanto appena detto, si deduce facilmente che il garante per un affitto viene richiesto quando il conduttore è un soggetto non provvisto di reddito proprio o comunque riveste una posizione incerta. Ma cosa vuol dire nel concreto fare da garante in un contratto da affitto?
Cosa significa fare da garante per un affitto?
La domanda sorge spontanea: cosa significa fare da garante per un affitto? Il garante è un soggetto che si assume la responsabilità di far fronte agli eventuali debiti del conduttore moroso. Presta una barabba a favore del conduttore, ma sostanzialmente il suo obiettivo è fornire un margine di sicurezza al locatore. Questa particolare figura di fideiussione deve essere inserita già all’interno del contratto di locazione, dove ci saranno articoli dedicati alle specifiche della persona del garante, che ovviamente va a sottoscrivere il contratto insieme alle altre due parti coinvolti.
Ci sono ad ogni modo situazioni in cui viene stipulato un secondo contratto tra garante e locatore, facendo nascere una vera e propria figura di fideiussione a tutti voi effetti. Tale possibilità è ampiamente riconosciuta dall’ordinamento giuridico italiano, per il quale la fideiussione ha ampio valore di legge anche se il debitore non è a conoscenza dell’esistenza di questa forma di garanzia in suo favore (il che vuol dire più semplicemente che la garanzia non necessita del consenso del debitore).
In buona sostanza, un soggetto interessato ad evitare forme debitorie, può impegnarsi a cancellare eventuali debiti del conduttore, sia creando un contratto di garanzia ad hoc con il creditore sia sottoscrivendo un contratto di affitto insieme a proprietario e ad inquilino. Il garante per un affitto di norma viene chiamato in causa solo quando il conduttore si rende moroso.
Detto in altri termini, il locatore può interpellare il terzo soggetto quando l’inquilino già inadempiente non ha provveduto a pagare il canone di affitto oppure non ha affrontato delle spese che fai erano dovute. Stando tuttavia a quanto riportato il codice civile è possibile anche che tra le tre parti coinvolte nel contratto ci siano accordi ben precisi, e dunque il fideiussore è tenuto solidalmente con il debitore principale a versare quanto dovuto al proprietario.
Questo vuol dire che il creditore può tirare in ballo il garante anche senza aver prima fatto un passaggio con l’inquilino, pur essendo quest’ultimo il principale obbligato. Ciò è comunque fattibile solo quando si tratta di fideiussione prestata al di fuori del contratto di locazione. Se il garante ha assunto il suo impegno all’interno del contratto di affitto, potrà intervenire solo in subordine al conduttore e in presenza delle sue mancanze ovvero quando non provvede a pagare quanto dovuto.
Cosa comporta?
Come avuto modo già di dire, il garante per un affitto è tale perché parte integrante di un contratto di affitto. Per cui ciò comporta la sua totale responsabilità in caso di morosità dell’inquilino. Se non sussistono giustificati motivi non può venire meno al suo impegno. Come spiega anche la giurisprudenza comune, la persona che si pone come garante per l’inquilino, non può venir meno quando le fa comodo perché si vincola attraverso un contratto. La sua presenza induce il locatore infatti a porre in essere il contratto, per cui i, suo venir meno senza motivo comporta una vera e propria violazione dei principi contrattuali.
Come togliersi da garante di un affitto
Ci sono possibilità di un garante per un affitto di togliersi da questa posizione? Ovviamente si, ma solo in ipotesi ben precise. Ad esempio un garante può smettere di essere tale se il contratto lo consente (previo avviso congruo alle altre parti coinvolte), o ancora quando si ha invalidità del contratto (cosa che accade quando lo stesso non viene registrato presso l’Agenzia delle Entrate). Il garante di un affitto smette di essere tale anche quando il contratto separato di fideiussione non ha validità, o nel caso in cui il locatore vuole rinegoziare per abolire la garanzia. Stesso discorso vale quando per il proprietario di casa non batte ciglio nel caso in cui si voglia sostituire il nome del primo garante con una seconda persona. Questi sono gli unici casi in cui un garante per un affitto può smettere di essere tale.
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