Ogni anno qualunque soggetto considerato dallo Stato come contribuente è tenuto ai suoi adempimenti fiscali, che devono avvenire entro certi lassi di tempo. Anche la dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro un certo lasso di tempo. Prima di analizzare tutto questo nei minimi dettagli è opportuno anche inquadrare un po’ in generale cos’è di preciso il 730 e quando occorre farlo, ma soprattutto cosa accade se un contribuente diventa manchevole.
Cos’è il 730 e quando è obbligatorio farlo
Il 730 è un modello attraverso il quale una determinata categoria di contribuenti presenta la propria dichiarazione dei redditi. Quest’ultima occorre per mettere a conoscenza lo Stato del patrimonio posseduto da un soggetto, nonché per precisare se ci sono state tasse nel corso dell’anno già pagate (ad esempio tramite le trattenute della busta paga).
Questo documento si compila e poi si invia all’Agenzia delle Entrate, ed è forse il più semplice da effettuare in quanto non richiede molti calcoli ed è utilizzabile solo da coloro che sono dipendenti, pensionati, o disoccupati (no dunque da coloro che hanno un’impresa o sono detentori di partita iva).
Alla domanda dunque quando si è obbligati a fare il 730, la risposta va trovata nei soggetti che sono tenuti a presentare dichiarazione dei redditi. Ovviamente tutto dipende dalla propria situazione fiscale. In tal senso può essere utile conoscere qual è il reddito minimo per presentare dichiarazione dei redditi. Ad ogni modo è possibile sintetizzare il discorso dicendo che presentano il 730:
- Coloro che hanno avuto due o più datori di lavoro per dare contezza allo stato dei redditi percepiti da entrambi;
- Coloro che si trovano in cassa integrazione dopo aver lavorato qualche messe presso un’azienda o un ente;
- Coloro che non hanno pagato le addizionali comunali o regionali dovute;
- Coloro che hanno ricevuto delle deduzioni in busta paga che non spettavano e che dunque devono restituire;
- Coloro che non sono detentori di un contratto di lavoro dipendente ma percepiscono un reddito da lavoro autonomo senza la partita IVA (si tratta di coloro che lavorano in prestazione occasionale con ritenuta d’acconto);
- Tutti coloro che percepiscono altri redditi oltre allo stipendio o alla pensione. In questo caso si applicano imposte sostitutive come interessi, dividendi, redditi da affitti, imposte dovute, TFR, redditi ereditati e così via.
Fino a quando si può fare il 730?
Se da un lato a tutti preme sapere chi è tenuto a presentare dichiarazioni dei redditi, dall’altro la domanda che preme maggiormente è entro quando si deve presentare il 730. Ebbene i momenti di fondamentale importanza per i contribuenti sono marzo, aprile, giugno e settembre.
- 16 marzo – presentazione della Certificazione Unica CU
Il primo momento finalizzato alla presentazione del 730 concerne la consegna ai contribuenti della Certificazione Unica, che viene erogata dai sostituti d’imposta ai lavoratori percettori di reddito.
- 30 aprile – modello 730 da compilare o scaricabile online
Da fine aprile in poi, è importante che il contribuente faccia compilare il modello 730 (eventualmente scaricabile in versione precompilato collegandosi alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
- 30 giugno – versamento delle tasse dovute
Entro la fine di giugno il contribuente ha l’obbligo di pagare quanto dovuto allo stato. In particolare coloro che non hanno un sostituto d’imposta devono provvedere al pagamento tramite modello F24 di tutte le tasse dovute. Queste ultime possono essere molteplici.
Ad esempio si saldano le tasse inerenti all’anno prima. Viene altresì versata la prima somma dell’IRPEF sull’anno corrente, nonché quella sull’addizionale comunale. In caso di redditi percepiti da case in affitto, il contribuente ha l’obbligo di versare anche un primo acconto a titolo di cedolare secca ovviamente se applicata. Si precisa che quest’anno, a seguito di alcune novità che sono state introdotte dal Governo, sono state stabilite delle percentuali di versamento delle tasse differenti (ad esempio si paga il 23% per importi fino a 15 mila euro, del 43% oltre 50 mila euro e così via).
- 30 settembre – ultimo giorno per presentare il 730
Se le date poc’anzi descritte per un qualche motivo non sono state rispettate, il contribuente ha ancora un’ultima possibilità. Entro la fine di settembre il contribuente è tenuto a presentare e pagare il modello 730. Superata questa data non sarà più possibile fare nulla. Dopo questa data non sarà più possibile avvalersi del modello 730 bensì del cosiddetto modello Redditi, che andrebbe presentato entro e non oltre il 30 novembre.
Cosa succede se non si fa il 730
Cosa succede se non faccio il 730? Di solito i professionisti preferiscono ricordare ai propri clienti di non ridursi all’ultimo momento. Per compilare il modello 730, infatti, occorre essere in possesso di alcuni documenti necessari, per cui ridursi all’ultimo minuto potrebbe mettere a repentaglio la buona riuscita della presentazione della dichiarazione.
Se per qualunque motivo il contribuente non dovesse adempiere ai propri doveri, potrebbe incorrere in sanzioni e multe da parte dell’Agenzia delle Entrate. Senza contare che se bisogna ricevere rimborsi, si rischia anche la possibilità di perdere questi ultimi.
Si precisa che per la questione sanzioni, l’importo varia in base ad alcuni parametri: l’ordinamento fiscale italiano prevede che si possano applicare sanzioni amministrative pari anche a più del 240% rispetto al valore delle imposte dovute. Nel caso invece i redditi vengano prodotti all’estero, su questa percentuale viene applicato un aumento pari ad un terzo rispetto alla sanzione minima applicabile. Anche chi non risulta a debito deve pagare una sanzione. Per essere quindi certi di adempiere ai propri doveri si consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista del settore che possa seguire step by step la presentazione del modello 730.
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