Ogni azienda sa quanto è importante dotarsi di tutti gli strumenti adatti per potersi identificare e per poter compilare come si deve ogni tipo di documento. Tra questi strumenti rientra anche il timbro aziendale, impiegato per sottoscrivere fatture, documenti, contratti, pagamenti, assegni e così via.
In base al tipo di società, al tipo di attività e a tanti altri fattori, ci sono dei dati che è bene sempre riportare nella dicitura del timbro. Questo per rendere più facile l’identificazione a chi legge il documento e rendere anche più agevole il reperimento di tutte le info concernenti l’azienda stessa.
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Il timbro aziendale è obbligatorio?
In molti si domandano se il timbro aziendale sia obbligatorio da detenere. Pur trattandosi di un mezzo chiarificatore dell’identità aziendale e dei suoi dati, attualmente non vige alcuna legge o alcuna norma nel nostro ordinamento che obblighi le società a possedere un timbro.
Nonostante ciò sia professionisti, che enti pubblici e privati, e di conseguenza anche le aziende, non possono fare a meno di realizzarne uno per rendere precisi, corretti e veritieri i documenti sottoscritti.
Più che parlare di obbligo quindi, è giusto piuttosto dire che il timbro è indispensabile per fornire in modo ufficiale dati importanti per identificare la ditta o per trovarla (dal momento che come vedremo anche più avanti, nel timbro di solito sono riportati anche indirizzo di sede legale e indirizzo di posta elettronica).
A tal proposito, si è espressa anche la Corte di Cassazione. I giudici hanno infatti dichiarato che il timbro rappresenta un fondamentale ma non essenziale requisito aziendale. È infatti la firma del legale rappresentante a rappresentare un “sigillo di volontà” su un documento. Non a caso anche sul timbro va sempre apposto l’autografo del legale rappresentante della società.
Con la sentenza n. 10138 del 2006, la Corte di Cassazione ha stabilito che un contratto timbrato ma senza firma del legale rappresentante non può essere considerato come perfezionato.
Come fare un timbro aziendale
Per realizzare un timbro aziendale, è possibile rivolgersi ad una tipografia o ad agenzie online che operano prettamente in questo settore. Per quanto attiene invece allo stile del timbro aziendale, eleganza e creatività sono i due perni fondamentali per renderlo davvero ad hoc.
Bisogna infatti considerarlo come un elemento comunicativo, capace di trasmettere serietà e fiducia a chi lo vede. Anche per questo motivo, si consiglia di curare come si deve design e grafica del proprio timbro aziendale, dandogli così una marcia in più.
Non essendo infatti uno strumento obbligatorio, e non esistendo regole ben precise sulla sua realizzazione, si può facilmente giocare di fantasia dandogli una forma e un layout adatti al tipo di azienda e capaci di coinvolgere anche visivamente coloro che lo osservano.
Se possibile, è giusto anche aggiungere il logo al timbro, per dare una marcia in più alla sua apposizione, regola questa valida sia per le grandi aziende sia per le piccole aziende. Altro requisito aggiunto può essere l’inserimento di un payoff che dia maggiore identità al brand e al contempo un tocco di classe ulteriore.
Se questi sono da un lato i suggerimenti stilistici, dall’altro è importante anche scegliere la tipologia di timbro adatto alla singola necessità dell’azienda. In tal senso è possibile scegliere tra timbri manuali, timbri a secco e timbri autoinchiostranti.
I primi sono quelli più classici e richiedono l’uso di inchiostro da un tampone per apporre l’immagine sul foglio. I secondi sono quelli che non eseguono stampa ad inchiostro ma un effetto in rilievo. I terzi sono quelli che hanno all’interno il tampone ad inchiostro per apporre la stampa sul documento.
I dati da riportare in un timbro aziendale
Ogni timbro aziendale viene personalizzato, in tipografia, nei negozi di settore o online, a seconda delle specifiche richieste dell’azienda. Dopo aver deciso che tipo di timbro realizzare, quale stile dargli e che effetto estetico deve presentare, è possibile passare ai dati da riportare al suo interno.
Dal momento che si tratta di uno strumento identificatore della propria attività, ci sono alcune informazioni che deve contenere a prescindere da tutto. Pur non esistendo anche da questo punto di vista una regola precisa o delle restrizioni, è sempre opportuno riportare nel timbro i dati aziendali necessari, e magari personalizzarlo con l’aggiunta di un logo, di un payoff o dei punti di forza dell’azienda.
Circa i dati, è possibile affermare che:
- se si tratta di società di persone meglio riportare per esteso la ragione sociale e indicare immediatamente dopo i nomi dei soci. Dopodiché è possibile indicare l’indirizzo della sede legale dell’azienda, il numero di telefono e il fax dove presente, nonché Partita iva e indirizzo di posta elettronica certificata. Qualora l’azienda abbia anche il sito internet, si può completare la cornice con l’indirizzo web;
- Se si tratta di società di capitali andrebbe inserito nel timbro aziendale, oltre i dati poc’anzi elencati, anche il capitale sociale versato (da apporre tra ragione sociale ed indirizzo di sede legale).
Il costo di un timbro aziendale
Per quanto riguarda il costo di un timbro aziendale, è possibile sostenere che il range di prezzo va dai 2 euro ai 40 euro. Tutto dipende da quello che viene richiesto alla tipografia e da quante personalizzazioni si pretendono per la realizzazione dello stesso. Incide altresì sul costo la qualità del timbro, la tipologia, senza contare il materiale di realizzazione (di solito quelli metallici hanno un costo maggiore di quelli in plastica).
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